Concentrato di autenticità e passione, il vigneto Meridio è un esempio di come la tradizione siciliana e l’amore verso il proprio territorio costituiscano oggi elementi di modernità. Yes in Sicily è andata a conoscere da vicino questa preziosa realtà. Un posto incantevole dall’atmosfera romantica, filari di alberelli di vite baciati dal sole come in una magia. A pochi chilometri dalle magnifiche città barocche Modica, Scicli e Ragusa Ibla, nella campagna di Chiaramonte Gulfi, il progetto nasce dall’ amicizia che lega da anni i due proprietari, Giovanni Salafia e Gaetano Luca, i quali, dopo una collaborazione lavorativa ventennale come geologi, nel 2007 decidono letteralmente di coltivare il loro sogno. In principio era solo un hobby ma il legame con la vigna è diventato con il tempo qualcosa di più. Ad accoglierci sorridenti sono proprio loro, insieme ad amici che nel tempo libero si divertono a dare una mano come in una famiglia. La vendemmia è appena iniziata, e noi ci avviciniamo quasi senza volere disturbare la sacralità del momento. A farci strada Milo, per lui è il primo giorno di vendemmia, abbaia perchè è felice e si diverte correndo tra le zolle di terra. Gaetano ci racconta quindi di Ulisse, il terzo vignaiolo, un randagio trovatosi per caso lì quando decisero di iniziare questa avventura ed accolto dai due amici, da quel momento è stato l’anima della vigna. Purtroppo ora non c’è più ma il suo ricordo rimane impresso tra quei filari verdi. Guidati quindi dallo spirito di Ulisse, ci incamminiamo tra gli alberelli dai piccoli grappoli rossi. Ci lasciamo trasportare dai sorrisi, dai profumi e dalle storie di vendemmie del passato, come quelle del signor Iannizzoto, ricordate con emozione. Ingredienti unici rendono speciale questo ettaro di terra. Dedizione, sacrifici, semplicità e genuinità hanno indirizzato i due vignaioli (così amano definirsi) verso scelte coraggiose, al fine di ottenere un prodotto naturale. L’utilizzo di metodi di coltivazione antichi sta alla base della loro filosofia. I due vini prodotti infatti prendono il nome degli strumenti utilizzati in vigna: Arundo il primo vino viene chiamato con il nome botanico della canna (Arundo Donax) utilizzata per sostenere le piante al posto dei tutori in ferro; Liama invece prende il nome dalla fibra naturale utilizzata al posto dei lacci in plastica per legare i tralci, proprio come si usava una volta. Nessun trattamento chimico in vigna o nelle successive fasi di produzione del vino, ne deriva quindi un prodotto biologico che rispecchia la genuinità e la sincerità di chi lo produce, la saggezza della tradizione, i sapori e i profumi di un luogo unico come la Sicilia della campagna iblea.

untitled-design                                                                                            Ilenia Amico

                                                                                       Yes in Sicily founder

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