La Sicilia vanta la presenza di numerosi castelli edificati durante la sua storia e in particolare durante l’epoca medievale. Queste antiche strutture spesso custodiscono vicende appassionanti, nobili famiglie in combutta tra loro, ma soprattutto affascinanti leggende, antiche ma ancora vive nelle credenze popolari locali. Abbiamo scelto i 10 Castelli più belli e di ognuno vi raccontiamo la sua leggenda.
Castello di Carini
Il Castello di Carini e il fantasma della baronessa. Il castello, una rocca con annesso il borgo fortificato, risale probabilmente al XII secolo, e fu fatto costruire dal primo feudatario normanno Rodolfo Bonello. Nel 1403 re Martino il giovane lo concesse al consigliere catalano Ubertino la Grua la cui figlia Ilaria sposò Gilberto Talamanca: in questi anni il castello si trasformò da edificio militare normanno svevo in residenza di grandi feudatari mentre sotto la spinta di un’economia fiorente, dovuta all’imprenditoria baronale, la città si espanse oltre le mura del borgo medievale
In questo castello si consumò una tragedia atroce di passione, di tradimento e di morte che rimase viva per secoli nella memoria del popolo. I veri protagonisti sono don Cesare Lanza e la figlia Laura che appena adolescente venne data in sposa a don Vincenzo La Grua, barone di Carini. La ragazza annoiata per i tanti impegni del marito riuscì ad affascinare un rampollo dei Barbagallo, Ludovico, giovane e bello, e a sua volta ne rimase affascinata. Nacque tra i due l’amore e divampò la passione che durò diversi anni, ma che il terribile don Cesare Lanza scoprì, sorprese gli amanti, trafisse col pugnale la figlia e fece uccidere Ludovico dai suoi sgherri. Un delitto d’onore: un padre che uccide la figlia adultera per pulire con il sangue l’onore del casato.
“Comu si persi sta bella Signora!
Stidda lucenti, com’appi sta fini?
Povira barunissa di Carini!
O gran manu di Diu, ca tantu pisi,
cala, manu di Diu, fatti palisi!”
Castello a Mare di Palermo
Nei pressi della Cala, nel quartiere la Loggia, a nord del porto di Palermo. È stato il più importante baluardo difensivo del porto di Palermo fino al XX secolo. Il Castello a Mare di Palermo, menzionato per la prima volta nel “Liber de regno Siciliae” di Ugone Falcando (1154). Castello a Mare era la residenza preferita dall’imperatore Federico II per i suoi soggiorni in città. E’ stato nel corso dei secoli protagonista di cruente battaglie e teatro di moti insurrezionali, dale battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718 fino alla seconda guerra mondiale.
Castello di Milazzo
Milazzo ospita il castello più grande di Sicilia. Costruito nel XXI secolo, svevi, aragonesi, spagnoli, austriaci e borboni lo hanno abitato. Dal 1880 al 1959 è stato anche adibito a carcere.
Un grande mistero avvolge questo castello. Il fantasma di una donna che fu sepolta viva tra le mura del Torrione dell’Isola perchè scoperta in compagnia del suo amato soldato.
Un misterioso scarabeo è il segno del mistero
Castello di Erice
Il Castello Normanno di Erice è detto anche “di Venere”, perché la sua storia ha nella divinità associata alla fertilità il centro e l’origine. Nel sito in cui attualmente si erge la fortezza c’era infatti un luogo di culto dedicato a Potnia, dea della fecondità adorata dall’antica popolazione preromana degli Elimi, che abitavano in Sicilia occidentale. Qui si dice sia sepolto Erix (da cui il nome Erice), figlio di un argonauta e di Afrodite, ucciso in una sfida pugilistica da Ercole. Secondo Virgilio, da queste parti Enea, anch’egli figlio di Afrodite-Venere, prima di raggiungere il Lazio fatale seppellì il padre Anchise.
Castello di Falconara
La fortezza risale al XV secolo e venne costruita per controllare il territorio da eventuali invasioni Turche che tra il 1500 ed il 1700 irruppero in gran parte del Mediterraneo.
La Torre, fin dall’antichità, era sede di allevamento di Falconi, da qui venne denominata “della Falconara”.
La particolarità del luogo, oltre a poter accedere e visitare il Castello, è la presenza di una particolare e rara pianta, ovvero il fico d’India a fiore a palme rotonde.
Castello di Mussomeli
Tante le leggende narrate su questo castello. La più coinvolgente è senza dubbio quella legata al fantasma Don Guiscardo de la Portes ,figlio di un mercante spagnolo. Marito della bella Esmeralda, partì per la Sicilia con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Lasciò così la sua bella moglie in attesa di un figlio. Desideroso di vedere il Castello di Manfreda (antico nome di Mussomeli), il soldato lasciò la città di Palermo diretto nel cuore della Sicilia.
Durante il suo viaggio, però, venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato. Volendosi vendicare per il torto subito, ordinò la morte del suo rivale. Ferito gravemente, Guiscardo imprecò contro Dio. Poco dopo, capì d’essere uscito dal suo corpo e, impossibilitato a percorrere la strada verso il Paradiso per via delle ingiurie dette prima della morte, venne condannato a vagare per mille anni sulla terra.
Mussomeli è un comune siciliano di diecimila abitanti in provincia di Caltanissetta. Il suo prestigio però crebbe con Manfredi, esponente della potente famiglia dei Chiaramonte. Divenuto signore di Mussomeli, intorno al 1374 ordinò l’edificazione del Castello
Castello Donnafugata a Ragusa
Immerso fra i carrubbi e circondato da un immenso parco il castello è un raro esempio negli Iblei di costruzione di gusto tardo romantico. Realizzato dal Barone Corrado Arezzo, personaggio influente nella politica della provincia. Lo stile non bene definito della struttura si deve proprio al particole gusto del suo proprietario, il quale amava sorprendere il visitatore con i suoi scherzi come nel labirinto di pietra da cui uscire non sarà per niente facile. Reso famoso dal romanzo“Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, set cinematografico del film “I Vicerè”, “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone e soprattutto è la casa del Boss Sinagra nella fiction di Montalbano. Vivo ancora il mistero del labirinto del Castello dove senza accorgersi ci si perde.
Castello Maniace Siracusa
Castello Normanno di Aci Castello
Il castello, costruito con pietra lavica proveniente dal monte Etna, sorge su di un promontorio di roccia lavica a picco sul mare. Al castello si può accedere solo dalla piazza, attraverso una scalinata in muratura. Al centro della fortezza si trova il «donjon», la torre quadrangolare, fulcro del maniero. Ha percorso secoli di storia la leggenda di un povero cacciatore che venendo un giorno a cacciare nelle vicinanze del castello, uccise per errore una gazza di proprietà del governatore del castello, uomo crudelissimo. Questi fece arrestare il cacciatore e lo fece segregare nelle prigioni del castello, dove rimase ben 13 anni. Un giorno, saputo dell’arrivo del Duca Massa, proprietario del castello, il cacciatore compose un canto in suo onore; quando lo udì, il duca volle conoscerlo e, appresane la triste storia, diede subito ordine che venisse scarcerato.
Castello Ursino Catania
Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei sovrani aragonesi fra cui Federico III. Tutti coloro che lavorano lì non hanno alcun dubbio che nel castello vaghino gli spiriti dei prigionieri morti tra le mura e che soprattutto di notte i corridoi e le stanze brulichino di movimenti anomali di oggetti e di sussurri. Sui muri delle camere di reclusione sono ancora visibili i graffiti, le scritte e i segni dei condannati
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