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Attività

Visita  guidata esclusiva

Palazzo La Rocca – Patrimonio UNESCO

Palazzo Arezzo Trifletti

Dove

Ragusa Ibla – Palazzi Nobiliari

ore 16.00: Incontro a Piazza Duomo

( pickup da hotel disponibile)

Durata visita: 60 minuti

Quando

scrivici a info@yesinsicily.com per organizzare il tour nella data che preferisci

Per chi

I turisti che vogliono visitare luoghi esclusivi

Gli amanti delle visite guidate

Gli amanti della fotografia

Gli amanti dell’Architettura ed Arte

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Tour dei Palazzi Nobiliari di Ragusa Ibla

Nuovo tour 2018 alla scoperta di due dei luoghi esclusivi di Ragusa Ibla e non sempre accessibili al pubblico.

Palazzo La Rocca – Riconosciuto dall’UNESCO patrimonio dell’umanità

Palazzo Arezzo di Trifiletti – Il palazzo nobile più affascinante ed esclusivo 

Yes in Sicily, in collaborazione con MUSAC e Palazzo Arezzo di Trifiletti, organizza un tour inedito che apre le porte delle sale esclusive dei Palazzi  ai visitatori che vogliono saperne di più sulla storia di Ragusa Ibla e dell’antica aristocrazia siciliana.

Palazzo La Rocca inserito nella lista Patrimonio Mondiale dell’Unesco – Le Città tardo barocche del Val di Noto ( vedi scheda unesco) ( vedi scheda unesco dettaglio )

Palazzo Arezzo di Trifletti in in stile neoclassico fu ricostruito dopo il terremoto che nel 1693 distrusse la città, e via via completato ed ultimato a metà del XIX sec. Unico per il suo affaccio dei balconi proprio di fronte al Duomo di San Giorgio con uno scorcio senza uguali su Ragusa Ibla, luogo ideale per gli amanti della fotografia.

Il tour di Palazzo La Rocca è affidato al MUSAC, che gestisce il palazzo ed organizza periodicamente eventi culturali e mostre.

Il tour di Palazzo Arezzo di Trifletti è affidato al proprietario Domenico Arezzo che racconterà storia, annedoti e segreti del palazzo di famiglia. Qui , se desiderato, avrete la possibilità di degustare un prosecco o un buonissimo tè ai profumi siciliani in una delle sale più esclusive di Ragusa Ibla.

Appuntamento alle ore 16:00 in piazza Duomo a Ragusa Ibla.

Yes in Sicily

Prenota online:

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    I luoghi del tour

     

    Palazzo Arezzo Trifiletti

    in stile neoclassico fu ricostruito dopo il terremoto che nel 1693 distrusse la città, e via via completato ed ultimato a metà del XIX sec. Questa visita è davvero esclusiva per la sua posizione unica con l’affaccio dei suoi balconi proprio di fronte al Duomo di San Giorgio con uno scorcio senza uguali su Ragusa Ibla, specialmente per gli amanti della fotografia.

    Palazzo La Rocca

    Il Palazzo La Rocca, Palazzo riconosciuto patrimonio dell’umanità – Unesco. Nel cuore di Ragusa Ibla, tipico Palazzo nobiliare del ‘700 , sorge nell’antico abitato di Ragusa detta la “Ciancata” perchè era l’unica strada pavimentata con lastre di calcare, le “cianche”. Il palazzo fu fatto costruire dal barone di Sant’Ippolito, Don Saverio La Rocca, fra il 1760 ed il 1780 sulle vecchie case della famiglia. Meravigliose le decorazioni degli 8 balconi del palazzo, massima espressione del barocco ragusano.

    Palazzo La Rocca

    Palazzo Arezzo Trifiletti

    Date

    ++++

    Il programma 

    ore 16.00: Appuntamento in Piazza Duomo a Ragusa Ibla ( pickup da hotel disponibile)

    Circa 60 minuti : 

    – visita guidata del Palazzo La Rocca
    – visita guidata di Palazzo Arezzo Trifletti con possibilità di degustazione ( da prenotare separatamente)

    Prezzi a persona:

    • scrivi a info@yesinsicily.com per avere una quotazione (Palazzo La Rocca e Palazzo Arezzo- Palazzo Arezzo Trifiletti) Adulti:  – Gratis bambini fino a 12 anni
    • Pick-up/dropp-off da/per hotel  ( opzionale: chiedere quotazione separatamente)

    Opzionale :

    • Pick-up/ Dropp-off  da/per hotel
    • Durante la visita a Palazzo Arezzo Trifiletti puoi aggiungere ( costo aggiuntivo opzionale)
      • €10 Prosecco con formaggio ragusano e prodotti tipici ragusani

    Palazzo La Rocca – patrimonio dell’umanità UNESCO

    Yes in Sicily in collaborazione con MUSAC - A.St.R.A.Co
    Chi è l' ASSOCIAZIONE A.St.R.A.Co?

    ASSOCIAZIONE A.St.R.A.Co

    L’associazione culturale A.St.R.A.Co., Arte, Storia, Rappresentazione, Architettura e Costruzione, persegue scopi di divulgazione scientifica inerenti la storia dell’arte e dell’architettura tramite la promozione di progetti ed eventi di interesse culturale.

    L’associazione nasce nel 2014 con la collaborazione all’allestimento dei percorsi espositivi programmati contestualmente alle azioni intraprese dal Progetto Lithos (Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013). Questi costituiscono il primo nucleo del MUSAC, Museo di Storia dell’Architettura e della Costruzione nel Mediterraneo, legato ai temi della costruzione in pietra da taglio (stereotomia), ai quali si sono aggiunti un percorso espositivo su Rosario Gagliardi e sull’architettura tardobarocca nel Val di Noto e una raccolta di plastici che illustrano ipotesi ricostruttive di edifici siciliani parzialmente distrutti o mai costruiti. Oltre che della gestione della collezione MUSAC, A.St.R.A.Co ha intrapreso, in più occasioni, attività di divulgazione dei contenuti scientifici del museo ai giovani, con la conduzione di laboratori didattici ed esperienze di didattica museale. Nel 2016 l’associazione ha condotto un ciclo di laboratori legati al tema della stereotomia e della pittura, rivolti a studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo livello, servendosi delle collezioni quali supporti didattici. Nel 2017, in occasione dell’esposizione temporanea “L’eroico e il Meraviglioso. Le donne i cavalier l’arme… in Sicilia. Un mondo di immagini nel V centenario dell’Orlando Furioso”, i piccoli studenti della scuola primaria “F.Crispi” di Ragusa sono stati coinvolti in un’esperienza ludico-didattica legata alla reinterpretazione e riproduzione dei temi iconografici offerti dalla mostra. Tali attività hanno mostrato il potenziale di un percorso museale concepito per la divulgazione di contenuti di natura accademica legati alla storia dell’architettura e delle tecniche costruttive, con l’intento di implementare le ricadute sul territorio della ricerca scientifica (Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo).

    Più recentemente, nel 2017 è stato intrapreso un partenariato con l’Università degli Studi di Catania per l’attivazione di percorsi di tirocinio curriculare rivolti prevalentemente agli studenti della Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature Straniere che ha sede a Ragusa. A questo si aggiunge la convenzione con l’Istituto Istruzione Superiore G.B. Vico – Umberto I – R. Gagliardi di Ragusa, allo scopo di avviare percorsi di “alternanza scuola-lavoro” in qualità di soggetto ospitante. Con tali iniziative l’associazione A.St.R.A.Co. contribuisce alla sensibilizzazione dello studente nei confronti della conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e del territorio, fornendo strumenti utili alla comunicazione e divulgazione di informazioni e contenuti aggiornati alla più recente ricerca storiografica.

    I membri dell’associazione, inoltre, sono stati coinvolti in progetti intrapresi da altre realtà associative del territorio (VIII edizione della rassegna letteraria “A tutto Volume” in collaborazione con l’a.p.s. l’Argent, capofila del progetto in oggetto; commemorazione del terremoto dell’11 gennaio 1693 in partenariato con l’associazione You Polis, il Comune di Ragusa, l’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali; XI edizione del festival “Le Vie dei Tesori” in collaborazione con l’associazione Amici dei Musei Siciliani).

    Sulla scorta delle esperienze illustrate l’associazione A.St.R.A.Co. in collaborazione con il d’Arch – Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo (gruppo di docenti e dottorandi che costituisce il comitato scientifico del Musac), si è occupata dell’allestimento e gestione di una nuova mostra temporanea dal titolo “Echi del barocco” – Le radici internazionali dell’Architettura siciliana tra ‘600 e ‘700 attraverso la collezione MUSAC, per l’allestimento della mostra è stata selezionata buona parte della documentazione storica del Musac, integrata con alcuni disegni e ristampe dell’epoca prestati direttamente da d’Arch di Palermo

    Di questa antica dimora dei La Rocca, che risultano presenti a Ragusa fin dall’epoca normanna, sono ancora visibili alcuni resti murari, con caratteristici archi ad ogiva, nel seminterrato del palazzo. Il palazzo, sobrio ed elegante, si sviluppa su due livelli ed è caratterizzato da otto balconi, con le ringhiere in ferro a petto d’oca, sorretti ognuno da tre mensole in pietra pece di cui le laterali sono più piccole mentre la centrale è più grande per seguire la curva della modanatura del balcone. Un balcone è sopra la porta d’ingresso, gli altri sette sono caratterizzati da mensole in stile barocco rappresentanti scene di vita di un tempo. La bella facciata è chiusa da due paraste cantonali ed in basso da un cornicione continuo. Dal grande portone d’ingresso si accede ad un atrio dal quale si può ammirare una elegante scalinata a due rampe interamente costruita in pietra asfaltica, con il pavimento decorato da inserti in calcare bianco e maioliche. La scala porta alle stanze del piano nobile, che conservano ancora arredi settecenteschi, come le porte laccate ed i pavimenti in pietra asfaltica ed in maiolica. Provenendo da Piazza Duomo, si possono ammirare gli otto balconi che abbelliscono il prospetto.Questi balconi, finemente decorati e sostenuti ognuno da tre mensole in pietra pece, sono diversi l’uno dall’altro per il tema che i mensoloni scolpiti rappresentano: la maternità, i suonatori, gli amorini, i busti muliebri dai seni nudi, i volti baffuti e occhialuti di personaggi originali. Ogni balcone ci offre una scena particolare, ma tutti mettono in evidenza tre cose: qualità artistica, sensibilità d’animo dello scultore e voglia di dialogare con i passanti.

    Il Palazzo La Rocca è oggi sede del MUSAC

    IL CENTRO STUDI SULLA STEREOTOMIA E I MATERIALI LAPIDEI DA COSTRUZIONI, nasce dal Progetto Lithos, un’iniziativa finanziata dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013, curata da quattro Enti partner: la Provincia Regionale di Ragusa, il CRPR (Centro regionale per la progettazione e il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali), il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Palermo, Heritage Malta, l’agenzia nazionale di Malta che si occupa della tutela del patrimonio culturale dell’isola, ed è nematicamente collegato con il Laboratorio di ricerca per la conoscenza delle caratteristiche fisico-meccaniche della pietra e del degrado a cui è sottoposta, all’interno del Centro di Ricerca Ibleo della città di Vittoria. Il Centro di Studi sulla Stereotomia si prefigge l’obiettivo di definire una metodologia innovativa d’intervento comune per lo studio e il restauro del patrimonio architettonico, la sperimentazione di tecniche costruttive sostenibili per le nuove realizzazioni, vuole contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio architettonico esistente nelle aree d’interesse, sia in ambito imprenditoriale che nella sfera turistica delle due isole, intende diventare un importante attrattore per studiosi e operatori del settore lapideo, anche attraverso una rete informatica coi centri di Stereotomia Europei e del Mediterraneo (Bari, Madrid, Leon).

    Nei locali del Palazzo La Rocca il Centro studi mette a disposizione dei visitatori e degli studiosi:

    1. un percorso espositivo sulla Stereotomia, il primo in Sicilia, dove sono esposti disegni, riproduzioni fotografiche e modelli tridimensionali.

    2. una Biblioteca Specialistica con tutte le fonti manoscritte e a stampa sulla stereotomia (in originale o in copia per i testi rari) e con testi di approfondimento sull’uso della pietra nel restauro e nell’architettura contemporanea, nonché di testi relativi alla storia del territorio e alla storia dell’arte.
    La Biblioteca è aperta a tutti, contiene i testi che raccolgono gli studi più aggiornati sul tema della stereotomia, le riedizioni di alcuni importanti trattati di architettura e le copie anastatiche di quelli difficilmente reperibili.

    Palazzo Arezzo Trifiletti – le foto di chi il tour l’ha fatto

    fonte storia: terraiblea.it

    Yes in Sicily in collaborazione con Palazzo Arezzo di Trifiletti

    La parte del palazzo che oggi si affaccia sul Corso XXV Aprile, fu costruito nel 1608 da don Teodoro Castillett, barone del Monte. La famiglia Castillett fu un’influenete famiglia, a Ragusa, dal ‘500 fino al ‘700.
    Con il terremoto del 1693 l’edificio e quelli accanto crollarono o vennero gravemente lesionati. La vedova del barone Paolo Castillett, Brigida Iurato, per assicurare ai figli Giovan Battista e Andrea la residenza lasciata dal marito, spese nel 1696 ben 400 onze per ricostruire la parte del palazzo prospiciente sulla Piancata (la strada principale). Mentre nel corso del XVII e del XVIII le aree limitrofe venivano via via acquistate dalla famiglia Arezzo di Donnafugata, tutta l’area su cui oggi sorge il palazzo Arezzo di Trifiletti rimase invece di proprietà della famiglia Castillett, seppure questa non l’abitasse più, essendosi trasferita a Naro. Intorno al 1850 l’area in questione venne acquistata dal barone Carmelo Arezzo di Trifiletti. Questa famiglia, originaria di Siracusa ma abitante a Noto, si trasferì alla fine del Settecento a Ragusa, a seguito del matrimonio del Barone Don Domenico Arezzo Prado con Donna Concetta Sortino Casa.  Non si sa se il barone Carmelo Arezzo, che morirà nel 1864, sia arrivato materialmente a trasferirsi nella nuova costruzione, della cui data di fine costruzione non si dispone, ma appare assai probabile che sia stato il figlio Domenico Arezzo il primo abitante della nuova dimora ricostruita. 

    La famiglia Arezzo continuerà in linea retta ad abitare il palazzo fino ai nostri giorni, anche se prima del 1880 il barone Domenico Arezzo dividerà l’immobile in due, accrescendolo di un’ulteriore ala verso mezzogiorno e lasciandone una parte ad ognuno dei suoi due figli, Carmelo e Giuseppe.

    Curiosità

    Per ben due volte nell’arco di circa un secolo il titolo baronale sia stato trasferito al secondogenito per morte prematura del primogenito.La prima volta accade quando nel 1830 muore Gaetano Arezzo, 2° barone di Trifiletti, fresco di nozze con la figlia del barone di Donnafugata; sarà il fratello Giuseppe a sposarne la vedova e sarà il fratello Carmelo, secondogenito, ad averne il titolo.La seconda volta accade quando muore, disperso in Croazia, nel corso della 2° guerra mondiale, il barone Carmelo Arezzo; sarà il fratello minore Domenico ad ereditarne sostanze e titolo.

    Fonte storia: sentieridelbarocco.it

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